Se chiedi a cinque esperti come creare un  piano editoriale per i social, otterrai probabilmente cinque risposte diverse, e non è detto che queste risposte siano sbagliate. C’è addirittura chi ti dice che sui social si può andare a braccio, cosa che io per esempio non consiglierei mai. Eppure c’è chi lo fa con buoni risultati. Insomma, non c’è una ricetta perfetta che si adatti a chiunque, quindi io ti darò le indicazioni per creare un piano editoriale per i social che secondo me si adattano al maggior numero di persone. Se però sei agli inizi, io ti consiglio di investire in un percorso personalizzato, come Brand in frac, così riuscirai a mettere a fuoco le tue esigenze senza perdere tempo in tentativi a vuoto. E, a proposito, devi già aver creato il tuo piano editoriale annuale, perché dal generale scendiamo al particolare.

Devi creare un piano editoriale per i social. Sì, ma per quali?

Come prima cosa, devi decidere su quali social investire. Ti parlo di investimento non a caso: il più grande fraintendimento nel mondo del marketing è che i social siano gratis. Non è affatto così: se vuoi creare dei contenuti vincenti, devi dedicarci molto molto tempo. Se il tempo non ce l’hai, devi pagare qualcuno che lo faccia al posto tuo. Infine, se vuoi che i tuoi post siano visti da qualcuno devi anche lasciare un obolo a Mark o a chi per lui investendo in annunci sponsorizzati. Per questi motivi, io consiglio sempre di cominciare (e stare per almeno un anno) su un solo social, puntando di più sui canali proprietario (blog o newsletter) cioè quelli di cui hai il controllo e che dipendono in misura minore dagli algoritmi e dai cambiamenti delle piattaforme.

Nel secondo articolo che ti ho linkato, trovi qualche indicazione per scegliere il social, qui invece ci occupiamo dell’annosa domanda: cosa diavolo acciderbolina devo metterci dentro?

creare un piano editoriale per i social

Cosa devi postare sui social?

Partiamo da un presupposto: sui social non si vende. Ok, adesso le cose sono un po’ cambiate, e Facebook e Instagram tramite i marketplace e le borsine stanno cercando di spiegare agli utenti che sì, sui social si possono anche comprare-cose. Lo fanno perché, più tu riesci a vendere, più sarai invogliato a lasciare quel famoso obolo a Mark. Questo concetto, però, non passa facilmente, e infatti scommetto che se vuoi comprare qualcosa online l’ultima cosa che ti viene in mente è cercarla su Facebook. Molto più probabilmente andrai su Amazon o su Google (che ti manderà su Amazon), ma l’ultima cosa che ti verrà in mente sarà andare su Instagram. Se proprio vuoi vendere direttamente sui social, ti consiglio di utilizzarli solo come piattaforma di advertising (fai la foto all’oggetto -> metti il link al tuo sito/e-commerce -> promuovi il post sui social -> se ti va bene incassi). Se invece infarcisci la tua pagina di post promozionali sperando che qualcuno metta il like, lascia stare: le persone vanno sui social per cazzeggiare vivere momenti leggeri, non per fare shopping.

“Ok, ma allora i social a cosa mi servono?”. Ottima domanda. Prendiamo il nostro ormai affezionato esempio degli orsacchiotti color glicine: la cosa sbagliata sarebbe intasare Facebook/Instagram  di annunci di sconto sugli orsetti: se anche una persona compra un orsetto, poi abbandona la pagina e, come direbbe Levante #ciaopersempre. Quello che devi fare, invece, è individuare dei contenuti che interessino i tuoi potenziali clienti, anche se non sono direttamente legati agli orsacchiotti color glicine. Perché lo fai? Perché così i potenziali clienti impareranno ad affezionarsi ai contenuti che gli dai, e, di conseguenza a te. Quando poi dovranno compare un peluche, sarai il primo a cui penseranno. Creare un piano editoriale per i social, quindi, vuol dire semplicemente fare un elenco, il più ampio possibile, dei contenuti da postare, e poi suddividerli in macrocategorie. L’obiettivo non è vendere, ma farsi ricordare. Ecco degli esempi di contenuti che interessano al target del venditore degli orsacchiotti color glicine

  • Il glicine nella moda
  • il parere del puericultore
  • bambini che non dormono
  • come pulire i giocattoli
  • intrattenere un bambino quando fuori piove
  • cosa fare se un bambino si mangia i giocattoli
  • orsetti famosi nella storia
  • perché i bambini si succhiano il pollice? La parola allo psicologo
  • film sugli orsacchiotti
  • i giochi del Royal Baby
  • gestire i bambini durante le feste di Natale
  • bambini al ristorante, sì o no?
  • come evitare i giocattoli tossici
  • eccetera

A questo punto, prendi i tuoi argomenti e suddividili in macrocategorie, per esempio

  • giocattoli
  • vita da mamma
  • gossip & moda
  • promozioni
  • il parere dell’esperto

Creare un piano editoriale per i social partendo dai contenuti

Come noterai, ho inserito anche le promozioni: una volta che avrai creato un solido legame con il tuo target, potrai anche provare a vendergli qualcosa. Ora devi capire, realisticamente, quanti contenuti settimanali riuscirai a produrre. In linea di massima, il mio consiglio è non più di un post al giorno (ad eccezione delle story su IG) e non meno di quattro a settimana, compresi quelli di condivisione dei post del tuo blog, video Youtube ecc. Ora, prendi le macrocategorie e distribuiscile nei vari giorni della settimana. Se hai tante macrocategorie, puoi costruire il tuo calendario editoriale su più settimane, e ricorda di trovare delle alternative se per esempio aggiorni il blog una volta al mese (esempio: post del blog/newsletter/video Youtube/foto del bambino con l’orsacchiotto in braccio: questi contenuti diversi verranno postati ogni mercoledì).

Se per caso non hai seguito il mio consiglio e hai deciso di usare più social, segna anche dove-pubblicare-cosa. Per esempio il lunedì posterai un dietro le quinte della produzione di orsetti su Facebook e la storia di una mamma stressata su Instagram. Ricordati che i contenuti vanno declinati a seconda del tono di voce che hai scelto ma soprattutto a seconda del social di destinazione. Sì, se proprio devi puoi ruotarli, possibilmente a distanza di molto tempo, ma una foto 1:1 non si adatta a Facebook, quindi se vuoi riciclare i contenuti sai già che dovrai scattare in due formati.

Mi rendo conto che sto già uscendo dal seminato, perché qui stiamo già ragionando in chiave di calendario editoriale (ne parlerò a breve, se non vuoi perderti neanche un post, iscriviti agli aggiornamenti del blog!). Spero che ora ti sia chiaro come si fa a creare un piano editoriale per i social, ma se hai altre domande fammele pure nei commenti! Ad oggi ho due profili social attivi, uno su Instagram e l’altro su Facebook che utilizzo soprattutto come piattaforma di advertising. Vienimi a trovare se ti va!