Gestire un blog è una faticaccia, lo sappiamo tutti. Ci sono dei metodi per farlo più speditamente e per trovare argomenti ad hoc senza impazzire, ma questo non lo rende certo una passeggiata. Figuriamoci le dosi di Maalox che consumiamo quando l’Espertone di turno, d’ora in poi EDT (come il profumo, ma lui puzza) ti arriva alle spalle per dirti: “Ehi, siamo nel 2019, usi ancora il blog?? Non serve a niente!”. No, resisti, non mandarlo a gestire spam all’Agenzia delle Entrate, e prova a indagare un po’. Il blog è morto, ok. I social? Mah, neanche i social stanno tanto bene, le newsletter non le apre più nessuno e beh, neanche tu hai una bella cera.
Se gli chiedi come dovremmo comunicare con clienti e follower, se ti va bene ti propone di usare i volantini (probabilmente è un grafico), se ti va male cerca di trascinarti dentro il social del nuovo millennio, che poi si rivela ‘na roba a struttura piramidale tipo beverone definitivo. I più nichilisticamente coerenti magari ti diranno che l’Italia è in recessione e se non hai il posto fisso ti conviene ritirarti in un eremo attendendo tempi migliori.
Perché dobbiamo comunque gestire un blog?
Effettivamente ci sono dei dati incontestabili che potrebbero portare a pensare che gestire un blog non abbia senso. Per prima cosa, ce ne sono tanti. Su Google la concorrenza è spietata, la Serp non perdona, condividere un post sui social è come urlare “c’è nessuno?” in un mondo post-apocalittico (se non sponsorizzi la copertura organica difficilmente sarà alta, ma ci sono anche delle eccezioni). Per questi motivi, anche io avevo lasciato Facebook e sono la prima ad ammettere che i clienti non mi arrivano dal blog, ma da Instagram. Eppure sono qui ad aggiornare una volta a settimana, e se lo faccio è perché credo che gestire un blog sia necessario per la maggior parte delle pmi e dei liberi professionisti. Ecco alcuni motivi per cui anche tu dovresti cominciare a gestire un blog, il tuo.
- Il blog è uno strumento proprietario: ne hai il controllo, non devi sottostare ad algoritmi e capricci del CEO di turno come succede sui social (se Instagram chiude i battenti, credo che i follower si riverseranno sul blog, dove darò il link del mio profilo sul nuovo social del secolo [non quello piramidale]. E così ad libitum, i social cambiano, i blog al massimo li esporti)
- Il blog è uno dei biglietti da visita della tua attività. Magari un aspirante cliente ti contatta per altre vie, ma anche dal blog capisce se sai lavorare bene
- Se pubblichi tutorial e consigli, hai qualcosa da linkare ai millemila che sui social ti chiederanno consulenze gratuite (non dai consulenze gratuite, vero?)
- Un articolo sul blog è facilmente rintracciabile da tutti. Meno lo è la foto su Instagram sotto la quale avevi spiegato benissimo l’utilità della newsletter cinque anni fa
- Gestire un blog ti permette di fare quelle che chiamo prove generali di biz se non sai ancora se la tua idea è sostenibile economicamente: magari hai un contratto da dipendente e il tuo blog lo curi la sera, ma se, studiando le statistiche, ti accorgi che c’è coinvolgimento sai in anticipo che ci sono buone probabilità che la tua idea possa funzionare
- Sì, le aziende ora collaborano soprattutto su Instagram. Ma sempre più reparti marketing si stanno rendendo conto che molte influencer hanno i numeri dopati. Alcuni si accorgono anche che un contenuto che rimane nel tempo è molto meglio di uno che si prende 3000 like in 24 ore e poi sparisce dai radar
- Gestire un blog ti porta ad imparare cose che ti serviranno sempre nel lavoro: scrivere un buon testo, rapportarti con un sistema editoriale, curare contenuti multimediali. Queste competenze sono più salde di quelle (comunque utili) che si imparano limitandosi ai social, perché sono più durature nel tempo. Certo, i cambiamenti ci sono (pensiamo a quei poveretti che erano in prima pagina su Google e si sono ritrovati in sesta al cambio di algoritmo), ma la velocità è nettamente inferiore rispetto ai social, ed è possibile aggiornarsi anche quando gestire il blog non è il tuo lavoro primario
Questi sono alcuni dei motivi che mi sono venuti in mente per cui consiglio tutt’ora di gestire un blog attinente alla propria attività. Certo, non è facile, ma per ottenere risultati ci vuole impegno in ogni ambito, no? Se avessimo la bacchetta magica lavoreremmo per hobby.
Se ti vengono in mente altri vantaggi del blog, lasciami un commento, così la prossima volta che incontriamo l’EDT sappiamo cosa dirgli!
Nel frattempo puoi iscriverti alla newsletter (se vuoi sapere nel dettaglio di cosa tratta, ne ho parlato qui la settimana scorsa) o chiedermi una consulenza se hai qualche problema con il tuo blog. In ogni caso ci sentiamo la settimana prossima, perché l’EDT non mi scoraggia!
Anch’io la penso come te. A me é stato ripetuto più volte che i Social possono anche chiudere, ma il blog resta. Certo, i Social portano traffico, ma é meglio, secondo me, puntare sui contenuti del blog. Per ora nel mio caso il blog è solo un hobby, ma sto cercando di curarlo al meglio secondo le mie modestissime capacità. Grazie
Secondo me punti troppo in basso… Dell’hobby bisogna mantenere l’entusiasmo, ma penso che un blog possa benissimo essere concepito come una fonte di integrazione del reddito. Probabilmente non ci diventi ricca, ma cominciare da subito a pensare a come monetizzarlo in futuro paga, in tutti i sensi! Questo naturalmente è il mio pensiero, poi anche un architetto può progettare edifici senza farsi pagare se vuole :)
La penso esattamente come te, oltretutto c’è da dire che scrivere contenuti estesi è moolto più stimolante di un post breve!
Io adoro i blog e continuerò a leggerli…ed a tenere il mio!
Quello secondo me va a gusto personale. Per me che sono un po’ prolissa scrivere una caption per Instagram è abbastanza sfidante :D Sono due cose diverse, e io per il momento ho chiaro su quale preferisco concentrare le energie :)
Sono molto contenta di leggere post come questi che, probabilmente, andrebbero stampati e messi sotto al naso di tutti quei EDT operatori dei più disparati settori che, come prima cosa, ti chiedono “quanti follower hai” (ma poi, DOVE??). Io sono sempre più convinta che la “boll” dei social così com’è ora prima o poi scoppierà, e a quel punto la rivincita dei blog mi renderà molto felice. Nel frattempo lavoro dietro le quinte e mi do da fare. E soprattutto, amo il mio blog ogni giorno di più e va bene così! :)
Io non ritengo i social del tutto inutili: anche se il singolo social scoppia (e succede) i meccanismi che si imparano sperimentando possono essere utili in altri contesti. Però se vuoi guadagnarci qualcosa, anche non direttamente (vedi qualsiasi freelance che vende servizi), i social non bastano, anche perché con gli algoritmi avere tanti follower non è un vantaggio: io su Instagram ne ho 6000, molti hanno account disattivi e moltissimi mi seguono più per le foto di Padova che per il mio lavoro. Questo sito invece ha numeri molto più piccoli, ma sono tutte persone molto interessate a ciò che faccio, ritornano e leggermi, a volte diventano clienti e tutte queste cose assieme mi rendono molto più felice! Vorrei sapere quanti follower ci rimarrebbero se chiedessimo di offrirci anche solo un caffè! :D
mi piace e condivido in maniera particolare il punto 6. Sono sempre stata sostenitrice piú del blog e meno dei social. Grazie per questo post concreto!
Grazie a te per il commento! Io punto molto sul punto (!) 6… le aziende a volte non sono a conoscenza di certi meccanismi e bisogna spiegarglieli :)
Concordo, il mio blog non è molto visto ( domanisiparte.it ) in quanto amatoriale, ma come biglietto da visita ha già dato buoni frutti, come un curriculum fatto MOLTO BENE. continua così ottimi articoli
Grazie mille! E grazie anche perché so che mi segui assiduamente :)
Condivido pienamente ciò che scrivi. Le mie più care amiche creative le ho conosciute di persona, solo tramite i nostri blog . Una in particolare che è seguitissima da migliaia di persone sui vari social è arrivata da me per un articolo scritto in cui condividevo i miei valori, che sono anche i suoi. Poi a me piace leggere e commentare da sempre e nel blog trovi che chi risponde è il proprietario (o al massimo il suo delegato). Perchè mi è già successo su IG che ho commentato sotto a persone che seguo (tipo personaggi che fanno cucina) e chi ti risponde non è la stessa persona del profilo ma, tutti gli altri follower che hanno sempre da risponderti alla loro maniera!
Ciao Marta, scusa il ritardo! In realtà se un blog è molto seguito può succedere che ti risponda anche qualcun altro, è che seguire un blog è più dispendioso in termini di energie e quindi di solito trovi meno persone :)
Le creative poi sono figure per cui il blog funziona benissimo. Molte si stanno allontanando per la velocità di Instagram, ma secondo me sbagliano! Tu continua così ;)