Gli strumenti per il calendario editoriale hanno un solo grande imperativo categorico: devono adattarsi alle abitudini di chi li usa. Nessuno potrà mai consigliarti lo strumento definitivo. Io posso dirti che mi trovo benissimo col Google Calendar, ma se non sei amante della tecnologia per te usarlo sarebbe solo un’inutile perdita di tempo, e ti converrebbe piuttosto comprare un bel quaderno a quadretti da riempire di griglie mensili o settimanali (io consiglio quelle mensili, ma anche qui devi capire cosa funziona meglio per te).
Quali strumenti per il calendario editoriale?
Oggi ti presento gli strumenti per il calendario editoriale che uso io, e quelli che vorrei provare a usare, ma che so benissimo, sotto sotto, che probabilmente non userò mai, perché in fondo mi trovo già bene così. Un po’ alla volta entrerò anche nel dettaglio dei singoli strumenti informatici, spiegandoti come si usano (iscriviti alla newsletter se vuoi scoprirlo in tempo reale!), ma qui mi interessa che emerga come si possano abbinare diversi strumenti per creare i calendari editoriali.
Calendario editoriale “analogico” da inserire in agenda
Questo lo uso per i blog (anche se occasionalmente aggiungo qualche altra nota). Ciò che scrivo qui lo copio anche su Google Calendar, ma non è una perdita di tempo come potrebbe sembrare: avevo un bisogno quasi emotivo di un supporto analitico, qualcosa da poter tenere aperto sulla scrivania tutto il tempo, perché il blog è il centro della mia comunicazione, dal blog parte tutto il resto, e volevo uno strumento che lo urlasse non tanto al mondo, quanto piuttosto a me.
Google Calendar
Ogni sera mi prendo cinque minuti per mandare vibrazioni positive al signor Google e alla mia collega Elisa che mi ha obbligato a usarlo facendomi scoprire uno degli strumenti per il calendario editoriale che non esito ad annoverare tra i migliori.
Uso Google Calendar per tutto, tranne che per Instagram perché trovo ci sia uno strumento più idoneo. La cosa comoda è che con un solo profilo gmail puoi creare tantissimi calendari (quindi puoi seguire diversi clienti anche solo con quello), da far comparire e scomparire a seconda del progetto a cui stai lavorando, e puoi anche condividerli con i clienti stessi.
Later
Eccolo, lo strumento più idoneo per Instagram. Io lo uso per programmare i post di Bradipocondriaca e lo amo senza se e senza ma. Anzi, un “ma” purtroppo c’è. Sarebbe il programma perfetto, se non fosse che ha un prezzo che preferisco evitare di pagare (49 dollari al mese per cinque account, che sarebbe quello che serve a me). Nella versione gratuita ti permette di programmare 30 foto al mese per un solo account, quindi per chi sta iniziando va benissimo. Per me, rimane ancora un sogno in wishlist.
Preview
È una app che serve sia per programmare i post di Instagram (costa 7.49 euro al mese) sia anche solo per vedere come si armonizzano le foto nel feed (in questo caso puoi inserire infiniti account per 8.99 euro una tantum). Come later, dà anche la possibilità di consultare statistiche interessantissime. Un paradiso economico, no? Perché non abbandono Later? Perché purtroppo Preview non funziona da pc. O meglio, ci sarebbero dei simulatori non ufficiali che farebbero credere alla app di girare sul cellulare invece che sul pc, ma non mi fido a scaricare questi programmi. Per me è fondamentale poter lavorare sia su cellulare che su pc indifferentemente, e per ora Preview non è assolutamente paragonabile a Later. Uso Preview come mezzo di fortuna per altri clienti, nel senso che inserisco le foto nella griglia per vedere se “ci stanno bene” e ci abbino delle caption scritte su un documento di Google Drive. Non è la soluzione ottimale, lo so, ma per ora va bene così.
Altri strumenti per il calendario editoriale
Ti cito doverosamente Hootsuite, che per me rimane un mistero: tutti lo amano ma pochissimi conoscenti lo usano. Sarà il prezzo, sarà che forse ci attrae più l’icona a gufo del resto, ma di fatto l’ho usato un mese e l’ho abbandonato. Non saprei nemmeno spiegarti perché, non posso dire che non funzionasse, semplicemente non mi prendeva (e costava uno sproposito). Stesso destino per Planoly, un’altra app per programmare le foto su Instagram (questa è comoda, va anche da pc!). L’ho usata per un cliente con cui dovevo fare un lavoro di durata limitata e poi l’ho abbandonata senza apparente motivo.
Per finire, una app che mi dà l’idea di essere bellissima ma non mi sono mai messa a tentare di capire se potrebbe anche essermi utile è Trello, la cui unica colpa penso sia quella di essere arrivato nella mia vita solo dopo Google Calendar. L’impressione è quella che potrebbe darmi la possibilità, con una grafica migliore, di fare un sacco di cose che però faccio già!
Spero che questo articolo ti sia stato utile! Se hai voglia, raccontami come hai creato il tuo calendario editoriale, e se hai delle app del cuore che io non ho nominato. Se invece non hai ancora creato un calendario editoriale… Cosa aspetti, è fondamentale!!!
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