Lo so, lo so. Ci sono grandissimi esperti di comunicazione che sono fautori del marketing aggressivo. Questi hanno avviato studi su studi, e qualche volta saltava effettivamente fuori che il marketing aggressivo incrementava le vendite.
Ora, io so perfettamente che non ho l’esperienza di questi mostri sacri, e che i miei studi potrebbero lasciare un po’ il tempo che trovano, ma questo è il mio blog, quindi è il posto giusto per esprimere la mia idea in proposito partendo dalla mia esperienza. Se poi hai un’idea diversa, lascia un commento, perché io sono curiosa di conoscerla, e magari un domani mi ricrederò.
Nel frattempo, secondo me, il marketing aggressivo non funziona. Mai. Può effettivamente incrementare le vendite, ma non sulla lunga distanza, perché sembra fatto apposta per non fidelizzare il cliente. Quindi è l’ideale se pensi di aprire un’attività e tenerla su per un anno, per poi andare a fare snorkeling ai Caraibi, altrimenti ciccia.
Cosa può essere “marketing aggressivo”? Ecco qualche esempio, non sicuramente esaustivo
- Ti fermo per venderti qualcosa
- Se dici di no, insisto
- Ti ripeto che l’offerta scade tra poco e devi affrettarti
- Ti inondo di mail e/o sms
- Tocco parti del tuo corpo prima che ti dimostri interessato a ciò che vendo
- Ti prospetto scenari apocalittici se non compri da me
Il concetto è che se tu, venditore, mi rompi le scatole e io ho un carattere accomodante, posso effettivamente comprare il tuo prodotto. Magari posso comprarlo anche la seconda volta, ma alla terza ti mando dove avrei dovuto mandarti quando hai cominciato a rompermi le scatole, cambio strada o mi gioco l’evergreen “no ablo tuo idioma”.
Questo tipo di marketing, quindi, è una pratica usa-e-getta. Altro fattore, non secondario: siamo nell’era dei social network, e se tu mi rompi le scatole, io lo dico a tutti i miei amici, che ti bolleranno da subito come rompiscatole. Sì sì, puoi denunciarmi per diffamazione, e magari vinci. Tra anni e anni. Quindi il marketing aggressivo crea più che altro un danno reputazionale, cosa che negli anni del boom dei venditori porta a porta non succedeva, o almeno non su così larga scala come ora che ci sono i social.
Che ne dici? Sei d’accordo con me? Allora ti consiglio di iscriverti a Parole Caramellate, la mia newsletter mensile, e magari anche agli aggiornamenti del blog. Se nel frattempo ti incuriosisce anche vedere il mio profilo instagram, lo trovi qui!
Ciao Anna sono un imprenditore, ho conosciuto il tuo sito tramite instagram, sono perfettamente d’accordo con te. Aggiungo anche che i clienti vanno sempre ascoltati e per incuriosirli ci sono ben altre soluzioni, più eleganti e persuasive. Avete un buon sito internet ed avere buone referenze è un bel inizio. Ottimo articolo, a presto. Michele Bortolotti Aries serrature di sicurezza.
Grazie mille Michele per il tuo contributo! Effettivamente Instagram è il mio cavallo di battaglia!