Volevo inaugurare il blog con qualcosa di generale, e quindi ho deciso di partire da un problema che mi capita di riscontrare molte volte: le piccole imprese vogliono esserci. Poco importa dove. Basta esserci.
Spesso mi trovo di fronte a titolari che non hanno idea di come utilizzare i social in modo efficace. Ed è giusto così: queste competenze si acquisiscono con lo studio e/o con l’esperienza, e se il lavoro di una persona è vendere un prodotto è probabile che non abbia il tempo o l’attitudine per imparare a gestire social media.
Poi ci sono quelli che non ti ascoltano, e tu puoi solo garantirgli che la loro strategia non è efficace (ovviamente invano, e del resto ognuno è libero di spendere i propri soldi inutilmente), ma questa è un’altra storia.
Per chi invece è disponibile a mettersi in discussione, ho pensato di fare un sunto in pillole sulla scelta dei social più adatti a seconda dell’attività che si intende promuovere.
Per prima cosa, però, in questo post faccio una premessa fondamentale: a meno che tu non abbia un budget di centinaia di euro per pagare qualcuno che ti produca contenuti diversi da un social all’altro (e in quel caso sul mio sito c’è un form di contatto ehehheheh), è ASSOLUTAMENTE INUTILE, e spesso controproducente, essere attivi su TUTTI i social. Vediamo perchè.
Con un piccolo budget, il tuo collaboratore non può certo produrre contenuti diversi per ogni social network (e non sei uno sfruttatore, vero?). “Embè – dirai – Facciamo copia incolla“.
No. No. Assolutamente no.
Ogni social ha bisogno di testi diversi anche solo nella forma (su Twitter deve essere riassunto tutto in 140 caratteri, su Facebook si può essere più prolissi, su Instagram difficilmente leggeranno quello che scrivi).
Oltre a questo, immagina la situazione: un cliente viene nel tuo negozio e mostra di apprezzare quello che vendi. Gli dai il tuo biglietto da visita con il riferimento ai tuoi social (perché hai il biglietto da visita, vero?) e lui ti mette il like su fb e comincia a seguirti su Twitter e Google+. Ma ad un certo punto scopre che contenuti quasi identici popolano le sue timeline. E siccome non è scemo (del resto apprezza la tua merce!) ti toglie il like da fb e non ti segue più su Instagram e Twitter, aggiornandosi solo su Google+ (o su fb, o su Twitter: in ogni caso, da qualche parte smetterà di seguirti). Te l’avevo detto che così era inutile. Ma vediamo come può essere anche controproducente.
Lui non sarà certo l’unico a scegliere su quale social seguirti. Lo faranno tanti altri, e questo implica che il numero di follower sui diversi social tenderà a diminuire o rimanere costante, o, nella migliore delle ipotesi, a crescere molto molto lentamente. Di sicuro non aumenterà velocemente, che è senz’altro uno dei tuoi obiettivi. E se qualcuno capita per caso sulla tua pagina, vedrà che ha uno scarso seguito e non sarà invogliato a premere quel benedetto tasto like. E questo è controproducente, perché l’aumento dei like su una pagina, invece, è esponenziale. Non l’ho scoperto io, eh, si chiama principio della riprova sociale.
Non sarebbe meglio se la scelta la facessi tu a monte? Assolutamente sì.
Saranno pochissimi gli utenti che non ti seguiranno perché sei su Facebook e non su Instagram. Ma per decidere qual è il social migliore per la tua attività vanno fatte altre valutazioni.
Ti ho incuriosito? Dovrai aspettare il mio prossimo post, ma nel frattempo puoi iscriverti alle newsletter per sapere in tempo reale quando lo pubblicherò!
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