Diciamolo pure: i gruppi Whatsapp sono una grande invenzione, che ha posto fine alle estenuanti catene telefoniche, croce della nostra adolescenza ogni volta che bisognava organizzare qualcosa, dalla pizza in compagnia al regalo di compleanno per il cugino molesto. Come tutte le grandi invenzioni, però, se messi in mano a persone di scarso buon senso i gruppi Whatsapp possono minare la pazienza, quando non la salute mentale, di innocenti vittime sacrificali.
A chi non è capitato di uscire dal bagno dopo 10 minuti, agguantare il cellulare e trovarsi 300 notifiche tra il gruppo del teatro, quello della danza del ventre, “gossip e altre amenità” e magari il temutissimo gruppo mamme?
Del resto è la comunicazione 2.0, baby, o ci stai o ti ritiri su un eremo affidandoti ai piccioni viaggiatori.
È anche vero, però, che a tutto c’è un limite. Se dare una rapida scorsa alle comunicazioni non ha mai rubato più di 5 minuti a nessuno, a volte la situazione diventa ingestibile, non tanto per l’incolpevole Whatsapp, ma perché al mondo esistono persone che vivono le chat come l’allettante alternativa a fissare il soffitto con sguardo vacuo, ed è lì che cominciano i guai e si viola il galateo dei gruppi WhatsApp, generando situazioni che nemmeno un monaco zen dovrebbe essere disposto ad accettare. Ecco quindi alcuni casi in cui, secondo me, è lecito prendere provvedimenti.
Reiterati OT (off topic)
Buona parte dei gruppi Whatsapp nascono con un’intrinseca mission, che in genere è riportata direttamente nel loro nome. A chiunque può venire voglia di mandare il meme più esilarante del mese al gruppo “mamme in attesa”, ma è bene ricordare che le suddette mamme attendono un pargolo (e tanti consigli sul caso), e non dei meme quotidiani (o se il gruppo è composto da una trentina di persone diventa un caos), quindi la situazione rischia di diventare pericolosa anche per gli ormoni.
Se poi sei il marito della mamma in attesa, non pensare nemmeno lontanamente di inviare al gruppo “calcetto” foto di bavaglini sporchi e altre inquietanti iatture collegate: sappiamo tutti che il gruppo calcetto è nato per decidere quando trovarsi e per apprezzare esseri umani di altro tipo, possibilmente maggiorenni. Se vuoi, però, puoi sempre raggiungere l’altro outsider che è stato cacciato la settimana scorsa nel suo nuovo gruppo “gattini e altre dolciosità”.
Confusione tra pubblico e privato
Fatte salve le gaffe, spesso molto ridanciane, si scrive in un gruppo quando si vuole parlare al gruppo, e si scrive al singolo quando la comunicazione è destinata solo a lui. Vi sembra tautologico? O siete degli ingenui o non vi siete mai trovati in un gruppo dove regnano sovrani messaggi del tenore: “Tobia, il tuo gatto ha ancora il vomitino?”.
Stalking estremo su WhatsApp e altri sistemi di messaggistica
Quando non sono riservati a comunicazioni di natura prettamente organizzativa (“Domani ci becchiamo alle ore 21?”, “Le mie corde vocali hanno dato forfait, stasera non posso venire alle prove”, “Mi hanno detto che quella di storia dell’arte medievale non chiede mai il Medioevo, è vero o mi hanno preso in giro?”), la risposta si intende facoltativa. Se quindi alcuni componenti del gruppo fanno i fantasmi, o rispondono con rapidi smile, è vietato usare i gruppi Whatsapp per rimproverarli, dire che se la tirano o cominciare un tam tam di messaggi che partono dal chiedersi dove sia Gino arrivando a formulare ipotesi così politicamente scorrette da far impallidire Trump. Ma, soprattutto, è vietato cominciare a tampinare il povero Gino su altri social in simultanea con frasi tipo “Ehi vecchio, qui almeno rispondi?” “Che fine hai fatto?? Ce l’hai con me?” “Ma li leggi i messaggi??”
Abuso dei messaggi vocali
Sono un’altra grande invenzione, specie per noi freelance multitasking che possiamo mandarli mentre corriamo da un cliente all’altro (o mentre puliamo i pavimenti, visto il lockdown), ma anche per chi, semplicemente, non ha la pazienza di esporre in forma scritta i penosi tormenti del suo cuore (anche perché in quel caso si renderebbe conto che sono più noiosi di una trasmissione di Cecchi Paone senza Cecchi Paone). Ma se in un gruppo tutti cominciano a comunicare per messaggi vocali la cosa diventa ingestibile, nel senso che è probabile che i componenti ne salteranno almeno un paio, volutamente o per distrazione, perdendo stralci fondamentali della conversazione. Se stai guidando e non puoi digitare, chiediti se quello che vuoi comunicare è abbastanza fondamentale da meritare di essere esposto in un audio, o se i tuoi amici possono aspettare che parcheggi.
Abuso del tasto “ invio” nei gruppi WhatsApp
Per alcuni è difficile da credere, ma un pensiero, formulato con una grammatica accettabile e corretti nessi causa-effetto, è ugualmente efficace se inviato in un’unica soluzione. È quindi lecito far notare che spezzettarlo in 12 righe non è necessario se non sei un poeta ottocentesco (e in quel caso ti puoi aprire il gruppo “Tormenti dell’anima in versi”). Se un dialogo civile con gli interessati non dovesse bastare (magari in privato, che litigare in un gruppo Whatsapp è un’altra delle grandi piaghe del nuovo millennio), c’è sempre l’opzione estrema: abbandonare il gruppo. Nessuno ti ghettizzerà, perché i gruppi Whatsapp sono come i capelli bianchi: se ne toglie uno e ne nascono altri tre. Senza contare che, probabilmente, ti vedranno come un pioniere, e tutti gli altri membri del gruppo, a eccezione di un desolatissimo admin, ti seguiranno a ruota verso la (provvisoria) libertà.
Che dici, ho raccolto tutti gli orrori dei gruppi WhatsApp o ce ne sono altri? Se questi argomenti ti interessano, ti consiglio di iscriverti a Parole Caramellate, la mia newsletter dove parlo di freelance, di comunicazione e di Instagram (il mio profilo, lo trovi qui!). Se poi ti piacciono questi articoli più leggeri, in questa categoria trovi tutti quelli che ho scritto!
ciao sono d’Accordissimo con tutto ciò che hai scritto sulla whatsapp. Penso che la whatsapp sia un’invenzione positiva ma bisogna farne buon uso. In sè per sè la whasapp è buona. Complimenti a te che hai reso pubblico questo pensiero sulla whatsapp. grazie del contributo
Ecco, io sto seriamente pensando di rinchiudermi su un eremo, ho constatato che i gruppi whatsapp mi destabilizzano
Eh immagino, a me invece destabilizza Faceboook… Non riesci a uscire dal gruppo o a riportare i toni alla razionalità?
Mi hai strappato una risata! Verissimo i gruppi sono spesso ingestibili !! È facile che ci sia qualche ‘intoppo’, li hai descritto bene!
Sono proprio contenta: di questi tempi c’è bisogno di ridere!
Mi sono ritrovata nelle tue parole. Talvolta i gruppi WhatsApp possono essere un vero e proprio incubo tanto da optare prima per il silenzioso e poi per l’abbandono.
Ad esempio quello della classe del liceo che fu può essere un tormento quando viene invaso da video e audio.
Maria Domenica
Io gioco al Fantacalcio, e ti lascio immaginare i video e le foto che arrivano! Però dai, alla fine sono ragazzi simpatici!
Tutto vero! L’unica cosa che aggiungerei è che i problemi di plomatici esistono, oh se esistono! Se è vero che cancellarsi (per esempio da un gruppo di parenti) è facile, non è certo sempre indolore e le conseguenze (per esempio telefonate sul come e il perché) possono protrarsi per un bel po’.
Hai ragione, mi sono espressa male. Quello che intendevo è che si possono affrontare (per esempio spiegando con tranquillità il perché della tua scelta). Qualcuno potrebbe arrabbiarsi lo stesso, ma la serenità non ha prezzo. L’altra opzione sta nel disattivare le notifiche e non intervenire mai, ma non è sempre percorribile
La gente usa le chat di gruppo anche istituzionali x fare auguri di onomastico di compleanno di funerali di matrimonio ecc messaggi personali e no inerenti alla chat di gruppo x fini assolutamente associativi e istituzionali
ommamma, questa mi mancava!
Ciao Anna, che bello leggere che ci sono altre persone che hanno a cuore le buone pratiche per mantenere ordine e pulizia nei gruppi WhatsApp. Purtroppo sappiamo tutti che non è sempre così. Io sono sviluppatore web da tanti anni ed ho deciso di fare un piccolo sito monotematico proprio sul questo tema: “WhatsApp, usato bene”, lo trovi su https://www.whatsappusatobene.it
Che bella idea Andrea!
Grazie! Ti seguo anche su Instagram, trovo molto interessanti i tuoi contenuti. Daje tutta.