“Per questo lavoro è meglio un’agenzia o un libero professionista?” è una delle domande che mi fanno spesso gli aspiranti clienti che vogliono sviluppare la loro comunicazione online. Sorvolando sul fatto che potrebbe essere come andare dal signor Chanel e chiedergli se è meglio investire su uno smartphone o su una borsa firmata, io anche se sono freelance con le agenzie ci collaboro e cerco sempre di dare una risposta esauriente, che parte sempre con un: “Dipende”.

Domande che ti devi fare

Sapere se per te è meglio lavorare con un’agenzia o con un libero professionista è abbastanza semplice, se ti fai prima alcune domande:

  • Qual è il tuo budget?
  • Qual è il livello di professionalità che ti aspetti? (ovviamente va di pari passo con il budget)
  • Di quante figure professionali hai bisogno per completare il lavoro?
  • Realisticamente, qual è la tua dimensione online?

libero professionista

Come avrai notato, queste domande sono strettamente legate tra di loro. Facendo un discorso generale, e non tenendo conto delle inevitabili eccezioni, se sei grande ti conviene affidarti a un’agenzia, se sei piccolo a un freelance. Cosa si intende per grande/piccolo? Un po’ è un discorso di fatturato, ma non ci si limita a questo. Se per esempio sei uno studio legale che fattura cifre astronomiche, non è detto che sia necessario affidare la tua comunicazione a un’agenzia: se non vuoi sbarcare sui social, non ti interessa avere un blog e hai bisogno di un sito-vetrina, magari con una sezione di faq, una pagina about e una pagina contatti, l’abbinata web designer + copywriter freelance andrà benissimo (ci sono casi rari quanto un unicorno di web designer che sanno anche scrivere bene: se trovi questa pentola d’oro sotto l’arcobaleno non fartela scappare, a costo di pagare di più questo fantastico libero professionista). Se invece sei un piccolo ecommerce insoddisfatto dei risultati, probabilmente hai bisogno di un’agenzia anche se non hai un fatturato stellare, perché tutta la tua immagine online è da rivedere, e quindi entreranno in gioco varie figure professionali.

Il libero professionista non è Mandrake

Quello del numero delle figure professionali è secondo me il punto chiave: è vero che l’agenzia (che ha più spese da sostenere) è mediamente molto più costosa di un libero professionista, ma se hai bisogno di un copywriter, di un grafico, di un fotografo e di un webdesigner ti conviene senza dubbio l’agenzia, che avendo tutte queste figure già in organico ti farà un prezzo più favorevole della somma dei freelance corrispondenti: all’agenzia stai affidando 5 compiti, al singolo freelance uno solo alla volta: la prima potrà quindi guadagnarci anche facendoti un po’ di sconto, il secondo no.

D’altro canto, se non ti serve o non ti puoi permettere una comunicazione professionale al 100%, che costa decine di migliaia di euro, puoi affidarti a figure ibride. Io per esempio sono copywriter e social media strategist, ma ho anche fatto vari corsi di fotografia e di grafica e negli anni ho imparato a usare WordPress piuttosto bene, quindi posso fare anche io degli sconti se mi affidi un lavoro molto articolato.

È ovvio però che non sono una fotografa, e che quindi le mie foto non saranno mai all’altezza di quelle di un fotografo, perché quando si tratta di studiare e di aggiornarsi lo faccio per la mia professionalità principale. Quindi se ti affidi a me sai che avrai dei testi con i controcogl molto validi e un’ottima strategia comunicativa, ma un esperto noterà subito che le foto sono belle ma non professionali. Considerala quindi una via di compromesso: puoi scegliere se rimandare tutto a quando potrai permetterti un’agenzia o se pagare un po’ di meno e migliorare le criticità un po’ alla volta.

Chi non deve chiedere all’agenzia

E poi c’è chi ha bisogno di un lavoro singolo (per esempio un logo, o i testi per un sito web già costruito) e decide di rivolgersi all’agenzia. E non parlo di grosse aziende, che hanno una reputazione e un budget per cui la cosa potrebbe al limite essere giustificata; no, sto parlando di piccolissime attività (per esempio una signora che ricostruiva unghie a casa sua e che voleva interfacciarsi per forza a un’agenzia). Te lo dico subito: la reazione dell’agenzia media di fronte a questi aspiranti clienti è quella di mettersi a ridere prima e di brindare all’allocco poi!

Spero di essere stata chiara, ma se hai domande risponderò nei commenti. Ci tengo a precisare che questo è un discorso generale: ci sarà sicuramente il freelance esoso o l’agenzia senza fotografo, ma sono casi abbastanza rari. Se non vuoi perderti i prossimi articoli, puoi iscriverti alla newsletter che ti avviserà ogni volta che esce un nuovo post e ti farà toc-toc ogni mese per raccontarticose. Se invece vuoi curiosare tra le mie foto semi-professionali, raggiungimi su Instagram