Sei uno dei tipi che invia la newsletter regolarmente o non hai ancora pensato di crearne una? Nel primo caso lo sai, nel secondo ti svelo un segreto: la newsletter è la bestia nera di ogni blogger/attività/freelance.
Molto più del blog, nel quale, in fin dei conti, tratti di argomenti che conosci molto bene, indipendentemente dal blog stesso. La newsletter, secondo me, ha un pizzico di intenzionalità in più, è la comunicazione più intima che possiamo instaurare con i nostri contatti a distanza quando non li conosciamo di persona, quindi la crisi da foglio bianco è un morbo molto diffuso .
Così ho pensato di esorcizzare la mia difficoltà con la mia newsletter scrivendo questo articolo che un po’ ironicamente prende per i fondelli i tipi da newsletter, che, alla fine, gira che ti rigira, sono sempre gli stessi. A proposito, la mia di aprile arriva a giorni, e ti puoi iscrivere cliccando questo link.
Ecco chi sono i tipi da newsletter, che riassumono le cose che non devi fare quando scrivi la tua newsletter che, come ricordavo in questo articolo, dovrebbe essere una delle basi della tua comunicazione!
Gli errori che si fanno
Il kantiano
Sotto sotto lo invidiamo tutti: sventolando la bandiera del “devo perché devo” di kantiana memoria, ogni settimana ci dà contezza di sé. Chiaramente per essere così regolare che l’Activia lo vorrebbe come testimonial, non sempre le sue mail sono interessantissime. Però non ci cancelliamo, perché siamo perseguitati dalla perversa curiosità di sapere che cosa si inventerà la prossima volta, per essere sicuro di arrivare puntuale nella nostra casella di posta il prossimo lunedì alle 9.01
Il contabile
Lo noti solo se stai attento: per lui ogni contatto è oro, e il suo sport preferito è la produzione coatta di freebie. A ogni disiscrizione si deprime, che manco una mamma pancina durante il ciclo. In cuor suo, sta pensando a una speciale cerimonia per commemorare tutti gli indirizzi che ha perso dall’apertura della newsletter. Lo riconosci perché da piccolo usava i soldi della mancetta per le catene di Sant’Antonio. Non importa che scriva di cucina o di fisica quantistica: conosce vita morte e miracoli di ogni iscritto, cui vuole sinceramente bene. Talvolta si trasforma ne…
Lo stalker paranoico
La gente lo spia. Solo per questo le persone si iscrivono alla sua newsletter. Sono tutti alla ricerca di idee da copiare, segreti industriali o informazioni da girare alla suocera. Per questo lo stalker deve conoscere l’identit di ogni singolo iscritto alla sua newsletter: deve conoscere il suo nemico, per poterlo battere, anche se si tratta di un bot ucraino o di un venditore di Viagra. Per questo perde più tempo nel lavoro di ricerca che nella scrittura della newsletter, e probabilmente per questo noi ci siamo anche dimenticati di esserci iscritti
Il fantasma
Ti iscrivi alla tua newsletter per ottenere un Freebie interessante. Te lo manda, poi sparisce. Ti chiedi se sia morto. In realtà, si è solo dimenticato di avere una newsletter
Il prolisso
Sia chiaro: non è che la sua newsletter non sia interessante, anzi, ti dà anche molti spunti. Però devi leggere una riga sì e tre no per non perdere l’intera mattinata. Comunque, anche così, si capiscono lo stesso i punti principali
L’insicuro
In ogni paragrafo, ti ricorda quanto è fortunato ad averti tra i suoi iscritti, e quanto poco lui meriti l’onore che gli fai. Ti chiede di cosa vorresti che parlasse nella newsletter, si scusa di non essere stato all’altezza, si sfoga con te delle sue sconfitte fino a quando tu non vai a chiedere la laurea in psicologia ad honorem
Il promoter
È una bella giornata no? Quindi perché non farla diventare ancora più bella acquistando il suo prodotto? Ah, ha anche una nuova lista a cui ti devi iscrivere se vuoi ricevere un’offerta irresistibile: di solito è il suo nuovo corso online scontato del 2%. Per lui la domanda “perché scrivere una newsletter” non ha alcun senso: è ovvio che la newsletter serve solo e unicamente a vendere i suoi prodotti. Dopo anni in cui rimane fermo a 50 iscritti con un tasso di apertura dello 0.5% (il bot ucraino che sta cercando di imparare l’italiano) o molla tutto o si trasforma nell’insicuro.
E niente, mi fermo qui perché mi sa che sono andata un po’ lunga, ma mentre scrivevo mi rendevo conto che mi venivano in mente molti altri tipi da newsletter, quindi non è detto che non ci sia un seguito. E tu, hai conosciuto qualcuno di questi tipi da newsletter? Ne hai altri da proporre per la prossima analisi? Nel frattempo, se ti dico che iscrivendoti a Parole Caramellate, la mia newsletter, accedi alla zona Freebie dove ho appena caricato delle copertine per le story su IG, mi dai della promoter? In quel caso lascia stare, e vieni solo a dirmi “ciao” su Instagram!
Lascia un commento