La slow communication è importante anche quando “cincischiamo” su facebook. Qualche giorno fa ho parlato di burnout e ho raccontato quanto può essere pericoloso per un brand. Anche senza arrivare a qualcosa di così grave, però, ci sono degli episodi più quotidiani e meno patologici che potrebbero danneggiare la tua azienda, specie se sei molto attivo sui social.
Questo vale sia per quando interagisci con l’account aziendale, sia a livello personale: anche quando commenti la bacheca di un tuo amico puoi essere visto da potenziali clienti. Questo non vuol dire che non si possa essere sé stessi, ma che prima di scrivere una cosa bisogna rendersi conto che il target può essere intercettato ovunque, ed è meglio non fargli una brutta impressione. Tra i meriti della slow communication c’è anche quello di aiutarti in questo.
La slow communication per non autosabotarsi
Le persone che hanno dei problemi (di qualunque tipo, dal patologico al momentaneo), si riconoscono subito sui social: spesso scattano immotivatamente perché hanno frainteso un testo, diventano aggressive o si comportano come se tutti i partecipanti alla discussione ce l’avessero personalmente con loro e sembrano quasi dei dischi rotti. La maggior parte di quello che scrivono diventa dannoso, specie nell’era dello screenshot selvaggio, e la maggior parte di loro non se ne rende conto.
Ovviamente non dico che tutti quelli che si comportano male sui social sono vittime di stress più o meno grave, alcuni sono veramente stronzi fatti proprio così. Ma se io che mi ritengo una persona razionale con reazioni ponderate (la slow communication mi aveva scoperto prima che io scoprissi lei), nell’anno del burnout ho avuto delle liti piuttosto pesanti sui social, stento a immaginare cosa potrebbe scrivere una persona anche solo leggermente più fumantina di me.
La comunicazione pianificata
Tutta questa premessa la faccio per parlare di uno dei principi della slow communication: la comunicazione non deve per forza essere istantanea. Immaginiamo la stessa situazione presa in due giornate diverse:
- È venerdì, hai portato a termine tutti i task settimanali, nel weekend sai già che ti prenderai una pausa e farai quello che ti piace e per cena c’è il tuo piatto preferito. Ti arriva una notifica su fb, qualcuno ha risposto a un tuo commento: “Conosco l’argomento, e penso che sbagli su tutta la linea. La mia idea è che…”
- È lunedì, e la settimana ti sembra infinita. Ieri sei andato a letto tardi perché la lavatrice non ne voleva sapere di finire, oggi sei preoccupato perché il commercialista non ti risponde al telefono, hai avuto un imprevisto e non sei riuscito a fare la spesa. Stai correndo a comprare almeno una torta salata ma non sai se farai in tempo prima della chiusura. Ti arriva una notifica su fb, qualcuno ha risposto a un tuo commento: “Conosco l’argomento, e penso che sbagli su tutta la linea. La mia idea è che…”
Quando non devi rispondere
Il commento non cambia, il protagonista è lo stesso (tu!), ma è molto probabile che la reazione a caldo sarà molto diversa. Nel caso 1 analizzeresti la critica che ti viene mossa, stabiliresti chi hai di fronte (è una persona aggressiva [e magari stressata]? Ti sta attaccando pesantemente perché ha un problema personale con te? In quel caso è probabile che non risponderesti, come consigliavo in questo articolo.
Se invece è semplicemente una persona con una visione diversa dalla tua, cercheresti di capire se può avere ragione e in caso contrario ribadiresti la tua idea, motivandola ulteriormente. Nel caso 2 non riusciresti a fare queste valutazioni (altrimenti chiude il panettiere, e addio torta salata), sulla strada per la tua cena, mentre dribbli passanti che se la prendono con calma e barboncini che ostacolano la tua corsa, sentiresti montare la rabbia per l’ennesimo contrattempo, e magari ti convinceresti che questa persona ce l’ha proprio con te.
Mentre sei in coda per la torta salata risponderesti al commento e probabilmente non saresti incisivo nel merito (non è facile esporre le tue ragioni in una situazione così precaria) e probabilmente faresti la figura della persona inutilmente aggressiva, visto che il tuo tono sarà probabilmente quello di qualcuno che non vede l’ora di tornare a casa, mangiarsi la torta salata e controllare che i panni stesi domenica notte si siano asciugati.
Sotto sotto lo sai che non dovresti rispondere al commento nel caso 2. Probabilmente sai anche che poi di quella risposta ti pentirai, che con più calma avresti potuto far valere il tuo punto di vista in maniera più efficace, ma c’è qualcosa di compulsivo che ti spinge su quel malfido pulsante “rispondi”. Non è colpa tua, sei vittima della sovrastruttura della comunicazione in tempo reale, perché pensi, e in una certa misura hai ragione, che non è accettabile non rispondere subito.
In effetti, è possibile che il tuo interlocutore se ne esca con frasi tipo “Ecco, il coniglio fugge dal confronto” oppure “Che arrogante, non si degna nemmeno di rispondere”.
La slow communication ti dice: “Ehi, calma, il problema è suo, non tuo”. Se tutti comunicano di fretta, non vuol dire che devi seguire il gregge. Anche perché sarebbe dannoso per i motivi che abbiamo visto, e la slow communication vuole essere efficace, soprattutto in quei casi in cui la comunicazione tradizionale, in tempo reale, manifesta i suoi limiti tipo questo.
Slow communication: un tempo per ogni risposta
Quindi prima di rispondere a un commento, o in generale prima di scrivere qualcosa su facebook, assicurati di essere in una situazione tranquilla e possibilmente sereno. Non farti prendere dal vortice, lascia andare la rabbia, e se non ci riesci spegni quel dannato telefono, fai qualcosa che ti piace e rimanda il discorso. Questo è uno dei motivi per cui consiglio sempre di pianificare i contenuti, perché sulla scia del disappunto si possono anche scrivere post controproducenti o addirittura illegali (vedi diffamazione a mezzo stampa). Quindi per una volta vai slowly e lascia il tuo detrattore a farsi il fegato marcio perché, mentre lui aspetta una risposta flash, tu stai giocando col tuo gatto.
Se ti interessa l’argomento, leggi anche come puoi difenderti su facebook. Se invece non vuoi perderti i prossimi articoli, puoi iscriverti alla newsletter che ti avviserà ogni volta che esce un nuovo post. Se vuoi puoi anche venire a trovarmi su Instagram!
Condivido in pieno. Sono una persona generalmente calma e riflessiva e devo dire che mi sono capitati raramente commenti negativi sui blog che gestisco o su Facebook. Quando mi è successo ammetto di esserci rimasta male, ma per fortuna per indole ho pensato attentamente alla risposta. Di solito mi documento ulteriormente sull’argomento se ce n’è necessità e poi rispondo con cognizione e gentilezza. Finora mi è sempre andata bene!
Piacere di ritrovarti qui! Sei stata fortunata, perché i commenti negativi possono arrivare anche quando qualcuno è calmo e riflessivo. La differenza sta nella reazione, e la tua è quella giusta!
Wow! Wow! Wow! Ti ho scoperto con il post di oggi e sono proprio contenta quando oltre a un post interessante, trovo e continuare a spulciare tanti altri argomenti interessanti su un blog. Davvero brava. Mi sono salvata anche due link per stasera per dare una letta e prendere nota. Davvero da riflettere!
Grazie mille, sei gentilissima! Se ti può interessare, pubblico quasi ogni settimana di martedì!