Ricevere like su Instagram, ad oggi, è un po’ l’obiettivo di tutti, anche di chi non usa questo social per lavoro. Del resto è comprensibile: ti impegni a scattare foto sempre migliori, ci dai dentro con l’editing, scrivi caption interessanti e vedi i like come una giusta ricompensa.
Non c’è niente di male nel cercare di ricevere like su Instagram. Il problema si pone, semmai, quando si cerca di ottenerli in modo poco trasparente, per esempio comprandoli o scambiandoli. A quel punto l’account diventa dopato. Chiunque se ne può accorgere, e molte aziende se ne accorgono. Ma non fanno nulla e anzi, continuano a collaborare con l’account dopato di turno, perché sanno che molti dei loro clienti non fanno caso ai numeri falsi.

Like su Instagram: cosa cambia?

Le cose però cambieranno. Da una parte con i vari scandali scoppiati per follower e like fasulli tra le persone più famose, la consapevolezza media tra gli utenti è aumentata: ormai quasi tutti sanno inserire un account su Socialblade, o analizzare i like di una foto per scoprire che 3/4 dei profili che mettono il cuoricino non seguono l’account in questione o hanno nomi improbabili.
D’altra parte pare che ricevere like su Instagram non contribuirà più alla riprova sociale (in parole povere: se ha tanti like è un figo, aspetta che metto il cuoricino anche io), perché il numero dei like sparirà da Instagram.

ricevere like su Instagram

Questa voce era già girata tempo fa, quando Jane Manchun Wong aveva sbirciato il codice di Instagram trovando un aggiornamento non ancora rilasciato, ma adesso è diventato ufficiale: in Canada è partito il test e il numero dei like sotto le foto canadesi è al momento visibile soltanto al proprietario del profilo. Figo eh?

In teoria sì: nelle intenzioni questo meccanismo dovrebbe scoraggiare tutte quelle pratiche di acquisto e scambio like, perché di colpo i like non contano più. I creatori potrebbero quindi preoccuparsi solo di creare buoni contenuti senza dopare gli account.
Bellissimo.

La dura realtà

Peccato che… non è vero. Questo sarebbe accaduto se i like fossero proprio spariti (cosa improbabile per un social, ma avrebbe comunque avuto un effetto pazzesco, ci si poteva provare). Di fatto, i brand potranno ancora chiedere agli influencer di mostrare lo screenshot di una foto per vedere quanti like ha ricevuto e decidere di conseguenza se collaborare con quell’influencer. Per non parlare dell’algoritmo: molti influencer non pompano i like solo per dire “Ehi, amico, guarda quanto sono figo!”. A meno che per “amico” non si intenda l’algoritmo.

Perché di fatto se una foto riceve tanti like, Instagram “pensa” (e continuerà a pensare) che sia interessante, e quindi la mostrerà a più gente possibile. Il meccanismo stesso fa sì che il problema del doping sarà sempre vivo, e che limitando la visibilità del numero dei like si stia solo nascondendo la polvere sotto il tappeto. Ora c’è da chiedersi se Facebook se ne accorgerà già con il test del Canada o se ci sbatterà contro worldwide.

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