Il recupero crediti è una rogna non indifferente, ma è più semplice di quello che molti pensano, soprattutto se sei un libero professionista iscritto a un ordine professionale.
Abbiamo visto che per farsi pagare è fondamentale chiedere un anticipo e avere un regolare contratto firmato. Grazie a questi due elementi di base, dovrebbe essere raro riscontrare problemi, perché il cliente ti percepirà come il professionista che sei, e non come freelance improvvisato.

E se il recupero crediti diventa necessario?

Tuttavia, per mille motivi, può capitare il terribile CCNP (Cliente che Non Paga) che si rende irreperibile al momento di saldare la fattura. A questo punto, dopo una prima mail di cortesia e successiva telefonata stile “ehi, volevo ricordarti di quella fattura………..” gli mandi una raccomandata con ricevuta di ritorno e poi non vale la pena perdere ulteriore tempo (ricordati che per un freelance il tempo è quasi una moneta di scambio!) e devi contattare un avvocato.

Ne esistono alcuni particolarmente onesti che per stendere una lettera di sollecito non ti chiedono nulla, e spesso capita che la situazione si risolva così (un timbro e la firma di un avvocato fanno miracoli che si possono a stento immaginare). In caso contrario, bisogna andare avanti a muso duro.

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L’ordine ti aiuta!

Se sei iscritto a un ordine professionale la procedura per il recupero crediti è molto più semplice: avendo le tariffe professionali ben definite, puoi presentare il tuo contratto direttamente al tuo Ordine. Semplificando un po’ (perché il post diventerebbe una noce infinita se mi mettessi a trattare il procedimento a seconda delle regole interne di ogni ordine), se l’Ordine ritiene che la tariffa che hai applicato in base al lavoro svolto sia adeguata e coerente con le tariffe dell’ordine, ti dà un parere di conformità.

Con quel parere e con il tuo progetto di parcella, puoi già chiedere al giudice un decreto ingiuntivo (se parliamo di un compenso inferiore a 5.000 euro sarà competenza del giudice di pace, altrimenti verrà interpellato il tribunale). Questo è un procedimento veloce: se il giudice risponde con un decreto, cioè un ordine di pagamento nei confronti del debitore, tu glielo notifichi, e se entro 40 giorni non hai ricevuto opposizione dal cliente, il decreto ingiuntivo diventa definitivo ed è prevista l’esecuzione forzata, cioè vengono pignorati i beni del cliente e rivenduti fino al raggiungimento della cifra indicata dal contratto.

Come recupero i crediti se il debitore non è d’accordo con il giudice?

Il debitore, entro 40 giorni, può presentare opposizione, facendo una causa ordinaria sostenendo che non hai diritto al compenso per i più disparati motivi. A questo punto, però, alla prima udienza (entro circa quattro o cinque mesi) se il giudice ritiene invece che l’opposizione non sia fondata, può già concedere l’esecutività del contratto. Il procedimento potrebbe andare avanti un paio d’anni, ma nel frattempo tu avrai già ottenuto il compenso.

Niente male no? La semplicità del recupero crediti fa quasi passare la voglia di non pagarti eh? Prova a girare questo articolo al tuo CCNP, e magari risparmierai questa trafila! Se invece non ti è ancora mai capitato di non essere pagato, iscriviti alla newsletter: ci saranno argomenti interessanti anche per te!