Hai una piccola impresa e non sai se aprire un canale YouTube? Vediamolo insieme! L’ultima volta ti ho parlato di social per immagini, mentre oggi passiamo ai video. Sappi fin da ora che YouTube è davvero un mondo a sé, tanto che più che social io lo definirei “motore di ricerca”. Anche a causa della concorrenza, io trovo che avere un canale YouTube sia davvero molto dispendioso, sia in termini di tempo che in termini economici. 90 su 100, il rapporto costi/benefici non ti sarà favorevole. Intendiamoci, non voglio dire che sia inutile in termini commerciali.

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Svantaggi del canale Youtube

I video hanno un potenziale se possibile ancora più grande delle foto, ma se quasi tutti hanno dei mezzi per fare foto di qualità medio-alta, per i video è tutto molto più complicato. C’è bisogno della luce giusta, di una buona telecamera e di un ottimo microfono. Il tutto, ovviamente, al netto delle idee, che devono essere innovative. YouTube è una giungla: tutti vogliono che gli esploratori guardino i loro video, ma ci sono insidie in ogni angolo.

Insomma, non basta schioccare le dita per entrare nel mondo di YouTube e diventare ricchi e famosi.

Se tu fossi il signor Bmw, ti direi di assumere una squadra di esperti e di lasciar fare a loro, che certamente ti porteranno degli utili non indifferenti. Ma se sei un piccolo imprenditore e non ti puoi permettere una squadra di esperti, una telecamera costosa, le luci e qualcuno che ti aiuti a mettere le tue idee sulla pellicola (virtuale), sbarcare su YouTube diventa davvero rischioso.

Se non sei un professionista della comunicazione, che ha fatto studi specifici, forse avere un canale YouTube può inserirsi in una strategia che lo inquadra in quel gruppo di attività a perdere da provare se ti avanza tempo. Se ci pensi, molti dei più seguiti youtubers hanno cominciato per gioco, per un po’ di sano narcisismo e perché avevano una grande passione da condividere.

Ma tu hai tutto ciò? Tieni presente che per ogni youtuber di successo ci sono 100 youtubers che ci hanno provato inutilmente. Quindi se la cosa ti diverte coltivatela pure, nei ritagli di tempo, ma comincia a familiarizzare con un concetto: non c’è nessuna garanzia (e capita persino a loro di toppare, qualche volta), soprattutto se non hai molto tempo da dedicarci.

I vantaggi

Qualche vantaggio c’è se hai qualcosa da insegnare, proprio perché YouTube è per prima cosa un motore di ricerca (se cerchi su Google “come fare la pasta” sicuramente Big G ti rimanderà anche a un contenuto YouTube). I video tutorial sono quelli più cercati, la conoscenza a portata di mouse ha un potenziale non indifferente. Sei una parrucchiera? Non dare per scontato che ogni donna sappia usare un ferro arricciacapelli. Vendi cosmetici? Non tutte sanno creare lo smokey eye perfetto.

Naturalmente, se non avete l’idea del secolo, troverai una concorrenza serratissima. Ma se metti il tuo canale YouTube nel biglietto da visita i tuoi potenziali clienti potranno rendersi conto che ci sai fare, e magari condivideranno i tuoi video, e non è detto che tu non possa avere un ritorno economico da YouTube anche trattandolo inizialmente come hobby (ci sono anche le partnership, ma non pensarci ora, altrimenti ti gasi e perdi il senso della realtà!).
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Oppure, ancora, sei un tecnico informatico e sei stufo di ripetere ai tuoi clienti che per far funzionare la stampante wi-fi devono comunque attaccare la spina? Fai un video dove spieghi i motivi per cui una stampante si ostina caparbiamente a rimanere spenta: potrai spammarlo con calma ad ogni cliente angosciato. Che ti ringrazierà per avergli fatto risparmiare i soldi della chiamata. Come dici, così ci perdi? No. Perché così fidelizzi un cliente: ti sarà grato e quindi sarà molto più propenso a tornare da te (e per inciso, se il cliente sapesse utilizzare Google, tu risulteresti inutile comunque, almeno in questi casi. E non ci vuole niente perché il suo nipotino gli suggerisca di googlare concetti come “la stampante non stampa”). Non ti sto dicendo, bada bene, che devi spiegare ogni procedura, anche perché poi ti troveresti colleghi armati fino ai denti alla porta. Ma puoi limitarti al know how basilare per destreggiarsi nel mondo dei pc.

E ora sintetizziamo

Questi sono solo alcuni esempi, ma per sintetizzare, se vuoi lanciarti nella produzione seriale di video, prendi questi punti fermi

  1. Investi sull’analisi del target (non sai come? C’è Brand in Frac!)
  2. Crea, se possibile, video tutorial
  3. Prendilo, almeno inizialmente, come un hobby
  4. Appena puoi, investi su una consulenza professionale
  5. Non cominciare se non hai una telecamera almeno decente (va bene anche quella del cellulare, ma deve essere un buon cellulare)

Mi pare di aver detto tutto. Ah no, un ultimo consiglio: nei video cerca di essere naturale ma tendente al simpatico, se è la tua natura. Farsi apprezzare per l’antipatia è un’arte per pochi, ed è meglio non mettere troppa carne al fuoco per questa volta!

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