Fare divulgazione non è solo un modo per condividere conoscenze e informazioni cruciali con il pubblico, ma anche una professione che in quanto tale merita un adeguato riconoscimento finanziario, e che dovrebbe essere redditizia (come spiegavo nell’articolo sulla divulgazione sostenibile). Purtroppo, invece, molti divulgatori trovano difficoltà nel rendere la loro attività di divulgazione remunerativa. Oggi, vorrei condividere alcune strategie concrete per aiutarvi a fare proprio questo. Si fanno i milioni? No. Però almeno ci si potrà dedicare alla propria passione senza andare a fare i camerieri per portarla avanti (secondo me i camerieri migliori sono quelli che non lo fanno come ripiego!)

Perché è cruciale monetizzare la divulgazione?

Ammettiamolo: mentre la passione alimenta la nostra missione, le bollette e le necessità quotidiane richiedono qualcosa di più tangibile, tipo uno stipendio, anche perché il mio gatto ogni volta mi fa sapere che con la sola passione non riuscirei a pagargli le crocchette. Ecco perché è essenziale considerare la divulgazione non solo come un hobby ma come una vera e propria carriera che merita una giusta remunerazione, e farlo sin da subito

La realtà digitale odierna presenta sfide significative per i divulgatori, dalla concorrenza acerrima alla difficoltà nel catturare l’attenzione del pubblico in un mare di contenuti, soprattutto dopo che Instagram è stato scoperto da tutti e non c’è più la novità (ho parlato con Beatrice Mautino del fatto che IG non funziona più come una volta). Queste le cattive notizie. Però non bisogna mai scoraggiarsi, perché ogni sfida porta con sé un’opportunità. Con le strategie giuste, puoi trasformare ogni ostacolo in un trampolino di lancio verso il successo.

Le migliori strategie per guadagnare con la divulgazione

1. Content is King

Ora, io lo so che di fronte a questo a tutti viene da dire “e grazie al ca… Vabbè ovvio, ma credimi che troppo spesso non è così: il primo passo per un’attività redditizia è creare contenuti che la gente voglia leggere, guardare o ascoltare. Il che vuol dire che se la gente vuole i reel da 30 secondi, a te conviene fare reel da 30 secondi. Ti scoccia perché non puoi approfondire nulla? Lo capisco, e allora mission aborted, lascia stare, scegli un altro social, non ti intestardire. “Ma come – mi rispondono – Tizio ha successo con reel da tre minuti!”. E qui a me piace citare un mostro sacro della cinematografia. Ben-Hur? No, La verità è che non gli piaci abbastanza (scusa, cinema!). Nella fattispecie: “Tizio è un’eccezione. Tu non sei l’eccezione, tu sei la regola!”

2. Collaborazioni furbe

Collaborare con brand e aziende può non solo aumentare la vostra visibilità ma anche aprire porte a nuove opportunità economiche. Da webinar condivisi a sponsorizzazioni, le possibilità sono infinite.

Le sponsorizzazioni dirette consistono nel collaborare con marchi e aziende che vogliono promuovere i loro prodotti o servizi attraverso i tuoi canali. Per ottenere sponsorizzazioni:

  1. Identifica potenziali sponsor: cerca aziende che operano nel tuo settore o che condividono il tuo pubblico target. Puoi iniziare con marchi che segui e apprezzi, così da rendere la collaborazione più autentica e credibile.
  2. Crea un media kit: Un media kit è un documento che presenta il tuo profilo, le statistiche dei tuoi canali (numero di follower, tassi di engagement, demografia del pubblico), esempi di lavori precedenti e opzioni di sponsorizzazione. Questo kit facilita la comunicazione con potenziali sponsor.
  3. Contatta i marchi: Una volta individuati i potenziali sponsor e creato il tuo media kit, contatta le aziende proponendo una collaborazione. Fallo in modo chiaro e conciso, spiegando come la tua piattaforma può offrire valore aggiunto al loro marchio.
  4. Definisci i termini: Quando un’azienda è interessata, negozia i termini della sponsorizzazione. Definisci chiaramente cosa fornirai (post sui social, articoli sul blog, video, ecc.) e quale sarà il tuo compenso.

Lo so che questa cosa delle collaborazioni è giudicata molto male nell’ambiente, ma se l’ambiente è quello che ti chiama a fare le conferenze in cambio di un posto letto e di un panino con la soppressa forse non è poi così importante, no? Scegli partner che rispecchiano i tuoi valori e la tua visione, informati bene sui loro prodotti senza limitarti a quello che ti dicono all’ufficio marketing, scongiura l’effetto televendita ma poi procedi, ricordando che il tuo è un lavoro, non un hobby, quindi va riconosciuto il suo valore, anche economico.

3. Monetizza le tue conoscenze

Che si tratti di vendere e-book, corsi online o consulenze, offrire prodotti o servizi premium può significativamente aumentare i tuoi guadagni. Considera quale aspetto della tua expertise potrebbe essere utile al tuo pubblico, sviluppate un’offerta che sia irresistibile e trova un bravo commercialista. Se hai dubbi etici anche su questo, sappi che anche Massimo Polidoro vende corsi!

4. Utilizza le piattaforme di sponsorizzazione e pubblicità

La sponsorizzazione e la pubblicità rappresentano uno degli strumenti più efficaci per monetizzare la tua attività di divulgazione. Ecco come puoi sfruttarle al meglio:

Pubblicità su Blog e Canali Social:

  1. Google AdSense: Se hai un blog, puoi utilizzare Google AdSense per mostrare annunci pertinenti ai tuoi lettori. AdSense inserisce automaticamente annunci correlati ai contenuti del tuo sito, e guadagni ogni volta che un utente visualizza o clicca sugli annunci. Personalmente è una via che sconsiglio, perché spesso non ci si guadagna nemmeno il panino con la soppressa, ma nel dubbio te le cito.
  2. Programmi di affiliazione: Iscriviti a programmi di affiliazione come Amazon Associates, e promuovi prodotti rilevanti attraverso link di affiliazione nei tuoi contenuti. Guadagnerai una commissione per ogni acquisto effettuato tramite i tuoi link, che possono riguardare anche libri di altri divulgatori: questa è pura collaborazione!
  3. Social Media Ads: Utilizza le piattaforme pubblicitarie integrate nei social media come Facebook Ads, Instagram Ads o Twitter Ads per promuovere i tuoi contenuti o i prodotti che sponsorizzi (mettendolo in conto alle aziende con cui collabori). Questi strumenti ti permettono di targetizzare il pubblico in modo preciso, aumentando l’efficacia delle tue campagne pubblicitarie. Alla fine non sarà contenta solo l’azienda, ma anche tu perché avrai aumentato la tua visibilità.

5. Crea una Community

Costruire una community fedele è essenziale per il successo a lungo termine della tua attività di divulgazione. Una community coinvolta non solo supporta il tuo lavoro, ma crea anche numerose opportunità di monetizzazione. Se hai una forte community che ti permette di riempire una sala, alla prossima conferenza puoi chiedere moneta sonante al posto del panino con la soppressa! Ma come si crea una community? È un lavoro lungo, ma queste sono le indicazioni iniziali.

Engagement e interazione:

  1. Interazione costante: rispondi ai commenti, alle domande e ai messaggi dei tuoi follower. Mostrare che tieni alla loro opinione rafforza il legame con il tuo pubblico.
  2. Contenuti interattivi: utilizza sondaggi, quiz e domande nelle storie di Instagram, nei post di Facebook o nelle community di YouTube per coinvolgere i tuoi follower. Questo non solo aumenta l’interazione, ma fornisce anche preziosi feedback.
  3. Eventi live: Organizza sessioni in live stream su piattaforme come Instagram o YouTube. Questi eventi ti permettono di connetterti in tempo reale con il tuo pubblico, rispondere alle loro domande e discutere argomenti di interesse comune.

6. Guadagnare grazie alla community: membership e contenuti premium

  1. Patreon: Patreon è una piattaforma che ti permette di offrire contenuti esclusivi ai tuoi sostenitori in cambio di un abbonamento mensile (o anche gratis, cosa che ti consiglio per i primi tempi). Puoi creare diversi livelli di membership, ciascuno con i propri vantaggi, come accesso anticipato ai contenuti, video esclusivi, o sessioni di consulenza private.
  2. YouTube memberships: se hai un canale YouTube, puoi utilizzare la funzione di abbonamento per offrire contenuti esclusivi ai membri paganti. Questo può includere video esclusivi, badge personalizzati, e altro ancora.
  3. Newsletter a pagamento: offri una newsletter premium in cui condividi approfondimenti esclusivi, articoli dettagliati e risorse utili. Strumenti come Substack permettono di gestire facilmente abbonamenti a pagamento e sappi che questo è il mio metodo preferito. Puoi anche allegare un file audio in cui leggi la newsletter: ci sono persone che pagherebbero solo per ascoltarla mentre guidano!
  4. Corsi online e webinar: sfrutta la tua esperienza per creare corsi online e webinar a pagamento. Piattaforme come Teachable, Udemy e Thinkific facilitano la creazione e la vendita di corsi. I webinar live possono essere venduti come eventi unici o come parte di un pacchetto di abbonamento. L’ideale, come sempre, sarebbe la piattaforma proprietaria, ma nel caso dei corsi online è particolarmente difficile, quindi tocca affidarsi a terzi.

7. Creazione di gruppi esclusivi:

  1. Gruppi Facebook: crea gruppi Facebook esclusivi per i tuoi membri premium o per i partecipanti ai tuoi corsi. Questi gruppi possono essere utilizzati per fornire supporto, organizzare discussioni e condividere risorse aggiuntive.
  2. Community Discord: Discord è una piattaforma ideale per creare community private e interattive, anche se in Italia non va molto di moda. Puoi creare canali specifici per diverse discussioni, organizzare eventi live e offrire un supporto continuo ai membri.
  3. Slack communities: Simile a Discord, Slack offre una piattaforma per creare community private. È particolarmente utile per gruppi professionali e per l’organizzazione di progetti collaborativi.

L’altro modo per guadagnare online grazie a social e divulgazione, è creare contenuti per altri. Cosa che, sia chiaro, io non demonizzo, anzi: i social funzionano proprio così. Il problema è ottenere un pagamento consono. Cosa vuol dire consono? Io chiedo 50 euro netti per ora di lavoro, altrimenti mi converrebbe fare solo consulenze. Me li danno? Quasi mai. E perché dovrebbero? C’è gente, là fuori, che si svende per 30 euro lordi a reel (meno di 10 euro all’ora per un reel fatto bene, prendevo di più pulendo scale). L’importante, a quel punto, è poter dire di no avendo un’alternativa.

Ecco, questi erano i modi che conosco per guadagnare con la divulgazione online. Il che non dovrebbe essere un tabù, ma un obiettivo ragionevole e raggiungibile. Sfruttando le strategie giuste e rimanendo fedele alla tua missione, puoi trasformare la tua passione per la divulgazione in una professione gratificante sotto tutti i punti di vista.

Invito tutti i divulgatori, sia aspiranti sia esperti, a non sottovalutare il valore del loro lavoro. Il mondo ha bisogno della vostra voce, delle vostre idee, e delle vostre conoscenze. E ricordate, il miglior modo per sostenere la vostra missione è assicurarvi che sia economicamente sostenibile.
Se non sai qual è il modo migliore per te, puoi chiedermi una consulenza strategica. E se questi temi ti affascinano, iscriviti alla newsletter: la mia è gratis!