Come si scrive una pagina about è la mia domanda preferita quando mi chiedono una consulenza, e per una serie di motivi: intanto chi chiede una mano su questo argomento ha già capito il punto nodale della comunicazione online, che è proprio spiegare chi sei e come puoi renderti utile agli altri. Peraltro io ormai ho scritto così tante pagine about che parlarne mi fa sentire davvero utile. Ultimo (ma non ultimo), in questo tipo di consulenza viene fuori quella parte di me che avrebbe voluto studiare psicologia: ho sempre avuto la capacità di individuare il talento negli altri, anche e soprattutto quando erano proprio loro a non vederlo. Perché se vuoi scrivere da solo la classica pagina “Chi sono” devi avere chiarissimo un concetto: tu puoi fare grandi cose. Altrimenti accetta un consiglio, autopromozionale se vogliamo: fatti scrivere la pagina chi sono da qualcun altro. Se sei insicuro, il lettore sarà come un segugio, fiuterà la tua insicurezza che trapela da ogni riga e non si rivolgerà a te.
Pagina about: operazioni preliminari
Oltre ad essere una persona sicura di sé in ambito lavorativo, devi anche procedere a un’operazione preliminare: devi sapere chi sei.
Te lo dico perché non è assolutamente automatico: non è che con la partita iva ti allegano un documento che ti definisce. Io per esempio non l’ho saputo subito. Mi sono ritrovata scagliata in questo magico mondo dei freelance senza sapere con precisione cosa avevo da offrire. Certo, sapevo di saper scrivere, avevo seguito un corso molto buono per la gestione dei social network e in particolare ero un’esperta di Instagram. Tutto questo forse può bastare per lavorare e arrivare a fine mese, ma non bastava a definirmi rispetto ad altre persone che facevano esattamente la stessa cosa, e quindi non era sufficiente per scrivere una pagina about. Forse se avessi avuto un coach ci sarei arrivata prima, perché avrebbe potuto farmi le domande giuste, che è quello che cerco di fare nelle mie consulenze. Purtroppo non avevo ancora budget, quindi ho buttato lì una pagina about che ricordava pericolosamente il mio curriculum e ho rimandato il discorso. Man mano che lavoravo, ho cominciato a rendermi conto di alcune cose, un po’ perché le vedevo, e un po’ perché me le facevano notare i clienti. Ho capito che anche se facevo le stesse cose dei miei colleghi, non le facevo nello stesso modo; in altre parole ho capito cosa mi differenziava. Così è nata la slow communication e ho riscritto la mia pagina about a ragion veduta.
E poi cosa devi fare?
Scrivere una pagina about è la cosa più facile da fare quando si mette mano a un sito, ma nel contempo la più difficile. Si tratta di rispondere a due domande: quella facile è “Cosa faccio”, mentre la seconda è più spinosa: “In cosa quello che faccio si differenzia dai mille altri che fanno la stessa cosa?”. Per capirlo puoi anche chiedere ai tuoi clienti, e se non hai ancora dei clienti puoi chiederlo ai tuoi amici. Perché quello che metterai nel tuo lavoro di ogni giorno sarà quello che sei e che, neanche a farlo apposta, è appunto ciò che dovresti scrivere nella pagina about. Non posso dirti cosa devi scrivere perché non ci sono regole: quello che devi fare è metterti in ascolto, capire cosa ti ha spinto a mollare tutto e aprirti una partita iva, notare con quale atteggiamento ti approcci alle cose (il mio per esempio è molto tranquillizzante) e andare a colpire con le parole quelli che apprezzano la gente come te. Perché, sia chiaro, con una pagina about di questo tipo allontanerai anche molti potenziali clienti. Ma quelli che sceglieranno te non torneranno più indietro!
Se vuoi una mano per la tua pagina about, puoi chiedermi una consulenza. Se invece non vuoi perderti i prossimi articoli, puoi iscriverti alla newsletter che ti avviserà ogni volta che esce un nuovo post e/o a quella che invio ogni mese. Se vuoi raccontarmi la tua esperienza con la pagina about scrivimi un commento, che sono curiosissima!
E’ vero: la pagina About è la più facile ma nello stesso tempo la più difficile da scrivere! Io non so quante volte l’ho riscritta e mi sa che prima o poi la scriverò nuovamente anche perché, nel corso del tempo, ci evolviamo, cambiamo direzione e punti di vista … quindi è normale dover cambiare anche questa parte della nostra pagina web!
Mi incuriosisce la Slow Comunication: ne ho sentito tanto parlare e mi sa che devo approfondire l’argomento!
Ti sembrerà incredibile, ma mi hai fatto scoprire tu che la Slow Communication in Italia esiste già! Io ero rimasta ferma a quella americana, che mi rispecchia alla grande! Grazie, ho imparato qualcosa!
Guarda, ne ho sentito parlare poco ed è una novità anche per me. Ma è nel giro di pochi mesi che trovo qualcosa sulla Slow Communication: niente di che ma qualcosa è arrivato. Che stia arrivando piano piano anche in Italia? Ne so veramente poco ed è per questo che mi piacerebbe saperne di più!
Davvero interessante grazie mille!!
Marie