Molti mi hanno chiesto come si fa un business plan quando ho parlato del piano editoriale. All’inizio ho risposto che non è il mio campo, perché lavoro con un business plan già creato da altri. Poi però ho pensato che un post come quello che stai per leggere può essere molto utile per chiarire preliminarmente alcuni aspetti, che tra l’altro io riprendo spesso in Brand in frac.
Così ho chiesto a Silvia Gazzotti, psicologa del lavoro e coach aziendale, quali sono le prime cose da tenere presente per capire come si fa un business plan e/o un business model. Lascio con piacere a lei la parola!
Intanto facciamo una premessa terminologica: cos’è il business model e in cosa si differenzia dal business plan? Entrambi sono documenti importantissimi per le imprese. Il business plan è un documento dettagliato che viene richiesto da banche e investitori per capire se il tuo business è in grado di sostenersi e di creare profitto, e quindi è meritevole di finanziamenti o prestiti.
È composto da due parti:
- Una parte iniziale, in cui vengono descritti:
- business model,
- storia e valori dell’impresa,
- vision e mission organizzative,
- il team di lavoro che verrà coinvolto con i rispettivi curricula e compiti,
- network di supporto all’idea imprenditoriale,
- mercato e nicchia di riferimento,
- modalità di commercializzazione dei prodotti/servizi,
- concorrenza,
- brevetti e patrimonio tecnico dell’attività
- Una parte economico/finanziaria con:
- ipotesi realistiche e documentate delle vendite,
- guadagni,
- investimenti
- profitti del progetto imprenditoriale
- proiezioni temporali a medio termine
Nel business model, invece, inserisci una sorta di estratto del business plan, che racchiude i tuoi valori fondanti, le soluzioni strategiche e organizzative che ti permettono di creare valore per i clienti e per chi è interessato al tuo business.
Il business model spesso è racchiuso in un documento da una pagina, detto business model canvas, nel quale sono elencati e descritti:
- attività,
- risorse,
- partner,
- canali di vendita,
- modalità di relazione,
- segmenti di clienti,
- costi e ricavi
Quindi, mentre sicuramente sul business model devi lavorare (prima di tutto perché ti aiuta a chiariti le idee e sapere cosa stai facendo), il Business Plan vero e proprio non è molte volte necessario per professionisti freelance e piccole attività. Diventa invece obbligatorio se hai necessità di rivolgerti a una banca o un finanziatore.
Per lavorare sul business model o business plan è importante fare un passo indietro: ti serve una riflessione attenta sulla tua vision, indispensabile per ogni attività autonoma.
La tua vision per creare il business plan e il business model
Cos’è la vision? È ciò che guida e conduce l’attività imprenditoriale. È una proiezione della direzione che dovrà prendere il tuo business, già avviato al meglio e proficuo, nel futuro. Una prospettiva di quello che sarà, coerentemente con i valori importanti per te, con un orizzonte temporale di solito di 3 o 5 anni.
Per funzionare la vision deve essere positiva, concreta, specifica. Non basta scrivere frasi generiche (“voglio crescere”, “voglio fare più soldi”) perché non indicano come fare e verso dove tendere.
Esempi di vision vaghe possono essere:
- “voglio guadagnare di più nei prossimi mesi”
- “mi vedo bene, ricco e felice”
- “vorrei gestire meglio i clienti”
- “avere più tempo per me o prendermi più cura del mio benessere”
- “crescere e sviluppare il mio business”
- “vorrei farmi conoscere”
Quali domande dobbiamo farci?
Per le piccole attività e i liberi professionisti è fondamentale scrivere e revisionare periodicamente la vision e il business model della propria attività. E farsi alcune domande, che soprattutto nei momenti iniziali del business, possono orientare l’attività e le azioni da intraprendere:
- Per quale motivo ho aperto la partita iva?
- Chi sono i clienti ideali? E come/dove li raggiungo?
- Cosa mi differenzia dai competitor?
- Che risorse interne o esterne posso utilizzare?
- In quale modo si lavora? Ci sono un metodo particolare e un modo unico di portare avanti il mio business?
Perché facciamo tutto questo?
Vision e business model aiutano a definire gli obiettivi professionali, da raggiungere con business, comunicazione e marketing. Senza di essi a guidare le scelte e le azioni, il rischio è che le attività promozionali vengano vanificate, avviate a caso o sul sentimento del momento (di solito preoccupazione di non vendere abbastanza o entusiasmo per aver creato un contenuto che va meglio dei precedenti).
Il rischio per molti freelance e piccoli imprenditori è di formulare obiettivi di business troppo vaghi e quindi inutili per la revisione del business o per la costruzione del proprio piano d’azione.
Business Model e vision permettono di costruire obiettivi di business concreti, che si tradurranno in obiettivi economici, di marketing e comunicazione.
Lavorare su questi due fronti aiuta a definire cosa serve per il tuo business.
- Cosa chiede il mercato?
- Cosa cerca il cliente? Quali soluzioni o benefici posso apportare al cliente?
- Quanto devo guadagnare per ottenere i risultati sperati?
- Che prodotti o servizi voglio creare?
- Come lo faccio?
- Come si potrà sviluppare il business in futuro?
- Verso cosa voglio tendere e perché io/la mia attività siamo quelli giusti?
Investire in comunicazione e marketing senza aver chiaro i bisogni del target e come l’attività può rispondere alla esigenze del cliente e ai propri desideri e obiettivi professionali significa molto spesso fare investimenti azzardati e inutili in termini di risultati.
Mi pare che Silvia abbia detto tutto: ora sai che per lavorare sulla tua comunicazione ci sono delle cose preliminari su cui devi riflettere. Se l’hai già fatto, è il momento di agire per massimizzare i risultati: Brand in frac ti aspetta! Altrimenti, se sei ancora in una fase interlocutoria, puoi sempre iscriverti a Parole Caramellate, la newsletter dove parlo di comunicazione e dietro le quinte!
Articolo molto interessante,ho capito che devo imparare a fare la “revisione” dei miei obiettivi e soprattutto del lavoro
Specie di questi tempi :(
Lo feci anni fa prima di partire e non per chiedere dei finanziamenti, ma poi è morto e sepolto nel pc… forse per le piccole attività non è necessario a lungo termine ma solo per stabilire i costi?
Secondo me il business model serve anche per le piccole attività, per stabilire obiettivi, calendario dei lanci e quindi il marketing. Insomma, io lo chiedo. Può anche essere, però, che tu ce l’abbia in testa :)
Questo post é davvero un ottimo paradigma ed è ricco di informazioni che ignoravo totalmente. Sono in una fase molto particolare, vorrei fare delle scelte coraggiose ma sono in qualche modo frenata. Questo post lo studierò attentamente! Grazie
Figurati! Diciamo che in questo momento storico è normale essere frenati. Nel mio campo c’è chi ha deciso di pigiare sul pedale della comunicazione (i clienti ci sono ancora!) e chi invece ha deciso di mettere il freno. Penso sia normale, ognuno dovrebbe fare ciò che ritiene opportuno, non solo a livello di business ma anche psicologico!