Da quando Instagram non è più appannaggio degli utenti Apple, è aumentato esponenzialmente il numero degli utilizzatori. Il resto lo ha fatto il multi-account. Acquisire followers ora sembra questione di vita o di morte, e così è nato anche il follow/unfollow.

Come funziona il follow/unfollow?

In cosa consiste questa tecnica? Molto semplice: siccome l’utente di Instagram è tendenzialmente narcisista, se qualcuno lo segue, è portato a seguirlo a sua volta (o quantomeno a visitare il profilo del suo nuovo follower). Quindi procedi seguendo, poniamo, 300 persone, e il giorno dopo smetti di seguirle e avrai circa 100 seguaci in più. Il follow/unfollow diventa quindi un escamotage per farti conoscere, ma soprattutto per acquisire nuovi followers.

Perché non fare follow/unfollow?

Oggi sono qui per spiegarti perché è una pessima idea.
Partiamo da un punto: io stessa ho utilizzato questa tecnica per un account personale, quindi conosco la materia e sto ancora cercando di tamponare le deleterie conseguenze dell’esperimento.
Secondo punto: bisogna fare un distinguo tra i profili personali e quelli aziendali, anche se poi la sostanza ultima non cambia.
Un profilo personale può utilizzare il follow/unfollow, anche se non glielo consiglio. La conseguenza peggiore è quella di ritrovarsi un engagement (trad. “coinvolgimento”) penoso e di essere bloccato da qualcuno, ma se il tuo obiettivo è meramente quello di avere tanti followers e diventare un influencer, questa tecnica potrebbe fare per te.

instagram-1007070_1280

Il caso delle aziende

Profondamente diverso è il caso delle pmi e delle aziende più grandi.
Inizialmente, quando non c’era il multi-account, l’algoritmo di Instagram dava molta importanza al numero dei followers, e così facevano anche le aziende, che erano più portate a offrire collaborazioni ai blogger che avevano molto seguito su questo social. Poi però è emerso che questo dato era facilmente manipolabile (non solo con il follow/unfollow, ma anche con lo scambio e la compravendita di followers [per 5 dollari ne puoi comprare anche 2000]), così il dato ha perso di importanza, e ora non funziona più: ora ci sono anche instagramer che girano il mondo gratis con 2000 follower e qualcosa vorrà dire, secondo me. Inoltre, se all’inizio semplicemente si ignorava il dato, ora è diventato addirittura controproducente: gli account con milioni di follower non attivi (che non mettono il like alle foto e non commentano) vengono penalizzati dall’algoritmo, quindi anche da tutti quei programmi che calcolano quanta influenza hai sul web.

Curiosamente, questa è stata una grossa fregatura anche per gli utenti meritevoli che, in virtù di foto di qualità, sono entrati tra i “suggested”, cioè tra i profili che venivano suggeriti dal signor Instagram ai nuovi iscritti. Morale della favola: i nuovi iscritti seguivano il profilo del suggested, ma poi si stancavano di Instagram e il poveretto senza volerlo guadagnava migliaia di utenti inattivi. Valle tu a sapere queste cose, quando telefoni a tutti i parenti per dare il lieto annuncio che sei un suggested!

instagram-agenda

Insomma, se usi follow/unfollow puoi essere numericamente penalizzato. Ma non basta, perché le aziende, più che le persone, devono stare attente alla loro reputazione, e soprattutto, di questi tempi, a quella sui social network. Tu ti fideresti di un marchio che si finge interessato a te per avere una contropartita (il tuo follow) e poi ti abbandona? E ci sono app gratuite che rendono la cosa davvero sgamabilissima: sicuro di voler rischiare la tua reputazione aziendale contando sul fatto che gli utenti non le sappiano usare? (Update: quelle app sono state bloccate da Instagram nel 2017, ma se un’azienda ti segue senza motivo segnatela, e dopo qualche mese controlla manualmente: probabilmente sta facendo follow/unfollow!)

Indicativo per me è il caso di un profilo che in meno di una settimana ha followato e defollowato tutti e sette gli account che gestisco. Chiaramente al quinto mi sono un attimo inalberata, gli ho scritto un commento simpatico ma tagliente che loro hanno provveduto a cancellare subito. Ma ricordate che cancellare non è mai una garanzia, e infatti, subodorando la cosa, avevo fatto lo screenshot (ebbene sì, sono una che si screenshotta anche la nonna). Così ho creato un collage.

follow/unfollow su instagram

Qui ho raccontato l’accaduto e migliaia di utenti lo hanno visto (per due settimane è rimasto trend topic con l’hashtag dell’ente, cioè tra i primi risultati quando cercavi su Instagram il nome di quell’ente). Un bel danno alla reputazione del brand, no? Ah, ovviamente anche il mio secondo commento è stato cancellato (se avete letto questo post, sapete già che non è il caso di cancellare i commenti)

In ultima analisi: seguite solo gli account che vi interessano, e con cui potete interagire: l’engagement si crea così. Meglio 1000 followers di qualità che 10.000 inattivi!

Se ti interessano questi argomenti, iscriviti alla newsletter e agli aggiornamenti del blog, così potrai leggere subito ogni nuova uscita! Ah, se vuoi puoi anche seguirmi su Instagram: non ti unfollowerò per mera convenienza!